In questo museo poco conosciuto in Polonia si possono vedere l’attrezzatura sportiva per l’escursionismo, le scarpe per la ginnastica mattutina, un piumino che aveva addosso il Papa camminando sul Monte Bianco, oltre che i candelabri scolpiti nelle zolle di sale di Bochnia.
Anche la stessa stanza in cui sono raccolti gli oggetti non è stata scelta a caso. Proprio qui, durante la cerimonia, presieduta da Giovanni Paolo II, di canonizzazione di beata Kinga, si trovava la sacrestia per i vescovi e i cardinali.
La cerimonia di innalzamento agli altari della patrona dei poveri e degli afflitti si è svolta il 16 giugno 1999 a Stary Sącz durante il 7 Pellegrinaggio Apostolico del Papa in Polonia.
Le pareti del museo sono decorate da una mostra di fotografie della messa di beatificazione, realizzate da Sylwester Adamczyk, che fanno parte del suo album “Il Santo Padre nella terra di Sącz”.
La cerimonia viene richiamata anche dai mobili autentici: tra cui due troni papali, perché durante la canonizzazione uno venne utilizzato durante la liturgia e l’altro invece venne utilizzato per leggere il decreto di canonizzazione.
Alcuni dei reperti, come le scarpe da trekking Dolomite, uno zaino arancione, un cappello e dei guanti, ricordano che Karol Wojtyła, sin dai tempi del dopoguerra, praticava volentieri escursioni in montagna, ed ha continuato questa sua passione anche durante le vacanze dei primi anni del suo pontificato.
Invece gli sci originali su cui il Papa andava a sciare vennero mandati a Stary Sącz direttamente dal Vaticano. Il “piumino” bianco e leggero ricorda invece i tempi dalle vacanze estive a Les Combes, paese situato ai margini del Parco Nazionale del Gran Paradiso di fronte al Monte Bianco. Questo parco venne visitato per ben nove volte dal Santo Padre.
Tra i numerosi regali c'è il pallone donato al Papa negli anni ‘80 dalla nazionale polacca.