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Rovine del palazzo a Kopice

Nella zona vicino a Opole (Alta Slesia) si trovano le rovine di un imponente palazzo che è stato luogo di una storia tanto romantica, quanto fiabesca. Si tratta della storia della “Cenerentola” polacca, Joanna Gryczik. Ma cominciamo dall'inizio: il palazzo esisteva probabilmente dalla seconda metà del Trecento, ma è stato ricostruito in stile neoclassico nel Settecento. Era residenza di famiglie aristocratiche, fino a quando non è diventato di possesso dell'industriale e miliardario Karol Godula. Questi muore senza essersi mai sposato né avuto figli, perciò decide di far sua erede la piccola Joanna Gryczik, la pupilla della sua donna delle pulizie. Così la bambina (Joanna Gryczik aveva 6 anni nel momento della morte dell'industriale) diventa proprietaria terriera, di una miniera di zinco, ed eredita anche il titolo aristocratico: von Schomberg-Godulla. Cresciuta dalle suore a Breslavia, per nascondersi dall'ira della famiglia più lontana del defunto industriale, Joanna Gryczik sposa a 16 anni il conte Hans Schaffgotsch. Bello, intelligente e... completamente al verde. Così Joanna si occupa della fortuna dell'industriale, diventando un'abile business woman, e in poco tempo moltiplica i soldi ereditati. Si stabilisce con il marito nel palazzo a Kopice che ben presto diventa la più bella residenza della Slesia, circondata da giardini bellissimi, nei quali crescono addirittura gli ananas. 

Hans e Joanna vissero insieme a Kopice mezzo secolo. I loro eredi invece scapparono nel 1945, cioè nel momento dell'arrivo delle truppe sovietiche. Così, dopo la guerra, il palazzo si trasforma anno dopo anno in rovine. Oggi delle organizzazioni cercano di avere fondi per ricostruire il palazzo. Purtroppo, per adesso, il splendore di questo posto è soltanto una storia. Una storia romantica, ma pur sempre una storia.

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